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Il segreto degli
Ouroborosiani
Il Serpente
Ouroboros, oltre ad essere un romanzo dello scrittore inglese Eric Rucker
Eddison, è un antico simbolo che rappresenta un serpente che si morde la coda
formando un cerchio. L’Ouroboro, che rappresenta la natura ciclica del mondo,
il ricominciare dall’inizio dopo aver raggiunto la propria fine, è il simbolo
scelto dai cosiddetti Ouroborosiani.
Quella degli Ouroborosiani, o Signori dell’Ordine Supremo, è una società segreta formatasi in Europa
nella prima metà del ‘700. Per certi versi simile alla Massoneria o agli
Illuminati, senza condividerne però la componente esoterica e satanista, la
setta degli Ouroborosiani abbraccia la visione ciclica delle cose, tipica di
molte culture antiche, dalla mitologica nordica
ad alcune tradizioni asiatiche, dall’antico Egitto fino alla ben nota
visione storica dei Maya. Ed è soprattutto ai Maya che i Signori dell’Ordine Supremo si ispirano, tanto che il loro nome
originale era Mayali, nome che fu saggiamente modificato immediatamente in
Ouroborosiani.
Come tutti ormai sanno i Maya utilizzavano un complesso
calendario composto da tre distinti cicli: il ciclo Tzolkin,
il ciclo Haab e il Lungo Computo. Possiamo quindi affermare
quindi che i Maya calcolavano il tempo attraverso un triciclo. Al compiersi del
Lungo Computo (erroneamente identificato dai più con il 21 dicembre 2012),
secondo i Maya, si chiuderà un’era del mondo per aprirsene una nuova, non senza
una fase di transizione caratterizzata da eventi catastrofici e scompiglio;
convinzione questa condivisa da tutte le culture con una visione ciclica del
mondo: basti pensare allo scontro finale tra Asi e Giganti nella mitologia
nordica. Lo scopo degli Ouroborosiani è approfittare proprio della confusione e
dello sbandamento causati dal “periodo di transizione” per imporre, tramite
interventi economici, politici, culturali e militari, ampiamente predisposti, un nuovo Ordine e governare il mondo.
A differenza di altre associazioni segrete con finalità
simili, i Signori dell’Ordine Supremo sono riusciti sempre ad evitare
l’esposizione mediatica: tutti hanno sentito parlare di Massoneria e Illuminati,
ma penso di poter affermare di essere fra le sole cinque persone al mondo, non
affiliate, a conoscere l’esistenza degli Ouroborosiani. Eppure esistono, da
secoli... Spesso hanno occupato posizioni di rilievo nel campo della politica,
dell’economia, della comunicazione o delle arti, e non è raro che diffondano
messaggi criptati non comprensibili dai non iniziati, di solito facenti
riferimento proprio ai Maya. Per fare qualche esempio uno dei più illustri
membri della società segreta nel ‘700 fu il pittore spagnolo Francisco Goya,
autore dei due celebri dipinti La Maya
desnuda e La Maya vestida. Lascio
al lettore il piacere di ricercare nei due capolavori del Goya i messaggi
lasciati dall’artista. In tempi più recenti, nel campo della comunicazione di massa,
come non pensare all’Ape Maia, il celebre cartone animato tratto dai romanzi
dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels, noto affiliato alla setta? Non è
casuale la scelta dell’ape: i due colori nero e giallo stanno infatti a
simboleggiare l’oscurità alla fine di un’era e la luce all’inizio della nuova.
In ogni puntata del cartone animato (e
dei libri di Bonsels), nascosti tra le buffe avventure del simpatico insetto, sono
presenti messaggi ed indicazioni rivolte ai Signori.
Oltre alla colorazione, un’altra caratteristica dell’ape è il pungiglione, che
in inglese si traduce con sting. E
proprio Sting, il noto cantante inglese, è uno dei più attivi Ouroborosiani
contemporanei. Il gruppo da lui fondato, come tutti sanno, era infatti The
Police. Police, polizia… E cos’è la polizia se non una forza dell’ordine? Un sottile stratagemma usato da Sting per
affermare la “Forza dell’Ordine”! E ancora.. La canzone più popolare dei Police
è sicuramente Message in a bottle.
Già il titolo dovrebbe farci scattare un campanello e domandarci: ‘Di che
messaggio si tratta? A chi è rivolto?’. Per rispondere è sufficiente ascoltare
il ritornello della canzone: I’ll send an
S.O.S. to the world. Basta pensare alla sigla S.O.S, non come la classica richiesta di soccorso, ma
come all’acronimo di Signori dell’Ordine Supremo, ed il messaggio è
decodificato: “Manderò un Ouroborosiano al mondo”.
Questi ovviamente non
sono altro che pochi eclatanti esempi, ma centinaia di altri se ne
potrebbero trovare. E’ sufficiente tenere gli occhi aperti ed il cervello
acceso, per rendersi conto di come la rete di queste società segrete (gli
Ouroborosiani ma non solo…) ci avvolga, sfruttando spesso le nostre passioni o
le nostre stesse vite per diffondersi.
Ma ora lo sappiamo! Possiamo scegliere di combattere, di
allearci, o di continuare semplicemente la nostra vita, l’importante è che da
oggi non siamo più ignari. Non più.
Per contattare Renato: radiostonata@gmail.com
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